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Quanto costa aumentare la potenza del contatore?

Non è sempre detto che sostituire il gas con l’energia elettrica determini un aumento di potenza. Tuttavia, potrebbe essere necessario procedere ad una richiesta di aumento in base al livello di elettrificazione dei consumi che si vuole raggiungere.

La richiesta di aumento di potenza da parte di un cliente domestico in bassa tensione (BT) determina il pagamento di un contributo una tantum ed un aumento dei costi ricorrenti in bolletta.

In merito al contributo una tantum, per i clienti del mercato libero, il costo delle variazioni della potenza dipende da quanto previsto nei singoli contratti, fermo restando che il venditore dovrà comunque versare al distributore un contributo fisso e un contributo per la potenza aggiuntiva richiesta:

  • il contributo fisso è pari a 25,88 euro per le utenze in bassa tensione; per le utenze domestiche, fino al 31 dicembre 2023 questo contributo non è dovuto;
  • il contributo per ogni kW di potenza aggiuntiva richiesta è pari a 73,17 euro per le utenze in bassa tensione; per le utenze domestiche, fino al 31 dicembre 2023 questo valore è ridotto a 57,85 euro se il nuovo livello di potenza disponibile non è superiore a 6 kW, e non è dovuto se l'aumento viene richiesto dopo una diminuzione della potenza, per ripristinare il livello di potenza precedente.

I clienti serviti in maggior tutela devono pagare al proprio venditore, oltre ai contributi destinati al distributore indicati sopra, anche un contributo di 23€ destinato al venditore; la variazione della potenza comporta anche un adeguamento del deposito cauzionale se applicato, in quanto quest'ultimo si determina in proporzione ai kW di potenza impegnata.

 

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