Indietro

Scaldacqua a pompa di calore: come funziona e quante docce si possono fare?

La pompa di calore, oltre che per il riscaldamento e il rinfrescamento degli edifici, può essere utilizzata anche per la produzione di acqua calda sanitaria. Ma come funziona?

Consideriamo che il flusso di uscita dell’acqua è in media pari a 16 litri al minuto, con una doccia di 5 minuti si consumano orientativamente 80 litri di acqua. La temperatura di comfort per una doccia è pari a 40 gradi circa.

L’acqua presente nello scaldacqua – che ha una temperatura di 60 gradi – viene quindi miscelata con l’acqua che arriva dalla rete idrica per raggiungere la temperatura desiderata. In questo modo, con uno scaldacqua da 200 litri a pieno carico, mediamente si riescono a fare 3 docce di fila, senza attendere che lo scaldacqua si riempia nuovamente.

Se vuoi saperne di più sui consumi dello scaldacqua a pompa di calore, se conviene e come funziona puoi visitare la sezione dedicata di ViviElettrico.

Scaldacqua a pompa di calore: come funziona e quante docce si possono fare?

Qual è la capacità di uno scaldacqua a pompa di calore? E quanto consuma?

Qual è la capacità di uno scaldacqua a pompa di calore? E quanto consuma?

La capacità di uno scaldacqua a pompa di calore va da circa 80 Litri per il modello più piccolo, fino a superare i 300 Litri per quelli più capienti.
Il consumo annuo di uno scaldacqua a pompa di calore va dai 500 kWh per i più piccoli a circa 1200 kWh per i modelli più grandi.
In media, una volta attivata, una pompa di calore da 5 kW ha un consumo orario di circa 0,5 kWh, mentre nella prima ora di funzionamento può arrivare anche a 2 kW per riscaldare l’acqua fredda del boiler.

Quanto si può risparmiare con uno scaldacqua a pompa di calore?

Uno scaldacqua a pompa di calore è significativamente più efficiente di una caldaia gas a metano. Le performance possono essere sintetizzate da un indicatore chiamato COP (Coefficiente di Prestazione). Tale valore indica il rapporto tra l’energia termica fornita all’ambiente e l’energia elettrica consumata: per uno scaldacqua a pompa di calore di classe A+, questo valore è superiore a 2,6.
Ciò significa che, per ogni kWh di energia elettrica assorbita, lo scaldacqua a pompa di calore è in grado di produrre 2,6 kWh di energia termica utile a riscaldare l’acqua. Una caldaia a metano restituisce solo 0,9 kWh di energia termica per ogni kWh di energia assorbita. Lo scaldacqua a pompa di calore consente quindi una riduzione di circa 3 volte del fabbisogno energetico.
Se sostituisco il vecchio scaldacqua a gas metano con uno a pompa di calore da 90 o 120 litri si può risparmiare in bolletta fino al 30%; se sostituisco il vecchio scaldacqua a GPL con uno a pompa di calore da 90 o 120 litri si può risparmiare in bolletta fino a circa il 60%.
Accoppiare lo scaldabagno a pompa di calore con un impianto fotovoltaico o con i pannelli solari
 da balcone consente di utilizzare l’energia elettrica prodotta per alimentarlo e quindi di diminuire o azzerare l’acquisto di energia elettrica dal proprio fornitore, con ulteriori benefici dal punto di vista dei costi.

risparmio pompa di calore

Dove posso installare uno scaldacqua a pompa di calore?

Puoi installare uno scaldacqua a pompa di calore in bagno o in un locale tecnico, se disponibile.
Molti di questi apparecchi prevedono un’unità esterna, del tutto simile a quella dei climatizzatori, ma in commercio puoi trovare anche versioni monoblocco.
Per la scelta e le caratteristiche dello scaldacqua da installare, ricordati di considerare prima di tutto il numero di persone che vivono in casa e il clima tipico della zona geografica in cui abiti.

installazione scaldacqua pompa di calore

Se installo uno scaldacqua a pompa di calore, aumenta la classe energetica della mia casa?

Se sostituisci il vecchio sistema di riscaldamento dell’acqua – scaldacqua elettrico o caldaia – con uno a pompa di caloremigliori significativamente l’efficienza energetica dell’abitazione. Non è detto tuttavia che a questo miglioramento corrisponda un salto di classe energetica: questo deve essere valutato da un asseveratore qualificato sulla base di una serie di requisiti e caratteristiche dell’edificio.